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 Lettera del Vescovo

 

Carissimi presbiteri, diaconi e fedeli, fratelli e sorelle nel Signore,

Ormai da tre mesi e mezzo è iniziato il mio ministero pastorale di Vescovo in questa Chiesa di Dio che è in Gallura e Anglona, progressivamente sto conoscendo la Diocesi, le comunità parrocchiali, i centri pastorali, le realtà associative. Avverto ogni volta di incontrarmi con una comunità viva che ha una sua specifica identità, solo in parte a me nota, ma che esprime una fede autentica e operosa che continua la tradizione e rinnova l’eredità che tanti pastori e tanti uomini e donne ci hanno lasciato.

Mi sembra essere giunto il momento di inviarvi questa breve lettera per cominciare a dare sostanza al «camminare» di cui parlai fin dal mio ingresso in Diocesi. Questo camminare insieme non può essere estraneo al Cammino sinodale avviato dalle Chiese in Italia, che sta proseguendo nel solco segnato da papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, che delinea una Chiesa missionaria, prossima alla gente, dinamica e solidale.

Giunti al terzo anno del Cammino sinodale, quella che ci apprestiamo a vivere è la fase «sapienziale», di cui è proprio il discernimento comunitario operativo, orientato all’individuazione dei mezzi per costruire una Chiesa più aderente al Vangelo. Non è questione di nuovi contenuti, ma di un nuovo stile: sinodale, cioè capace di ascoltare la voce dello Spirito e di ascoltarsi reciprocamente, di camminare insieme, di attendersi con pazienza, di spronarsi con audacia.

Più precisamente l’obiettivo della fase sapienziale consiste nel realizzare il “discernimento ecclesiale”, cioè nell’approfondire quanto ascoltato e sperimentato nella fase narrativa e nell’elaborare scelte concrete da presentare poi nella fase «profetica» e decisionale.

Questo processo di discernimento si realizza in ogni Diocesi, approfondendo ciò che lo Spirito oggi dice alla Chiesa locale e contribuendo così anche al discernimento di tutte le Chiese in Italia, in vista di decisioni che saranno prese a livello nazionale. I soggetti che possono essere coinvolti nel discernimento diocesano in questa fase sono: i consigli pastorali parrocchiali, i consigli per gli affari economici, il consiglio presbiterale, le consulte diocesane, gli organismi di curia, le parrocchie, le associazioni e le aggregazioni laicali, le comunità religiose, ecc. La Commissione Sinodale Diocesana, che si articolerà in due sotto-commissioni, svolgerà un ruolo importante di raccordo tra questi soggetti ecclesiali. In questa fase il ruolo fondamentale è svolto dagli organismi di partecipazione ecclesiale, in cui sono presenti tutte le componenti del popolo di Dio e dove pastori e fedeli si esercitano nell’ascolto e nel dialogo fino alla maturazione del “consenso ecclesiale”, che prepara infine le decisioni che si riterrà opportuno prendere.

Il Vescovo insieme a coloro che collaborano con lui nella conduzione del Cammino sinodale ha scelto due temi, tra i cinque proposti a livello nazionale, da sottoporre al discernimento diocesano.

I due temi scelti sono:

  1. La missione secondo lo stile di prossimità.

La Chiesa è missionaria per sua natura. La testimonianza quotidiana del Regno ne è la dimensione costitutiva e nasce dall’amore del Padre per il mondo, da lui creato. Come evidenziato nel biennio della fase narrativa, però, troppo spesso questa consapevolezza resta solo teorica. Si sente la necessità di comunità capaci di uscire dai propri spazi protetti, dai recinti del “si è sempre fatto così”, per andare incontro all’altro là dove egli si trova, a prescindere dalla sua condizione socio-economica, dall’origine, dallo status legale, dall’orientamento sessuale.

  1. La sinodalità e la corresponsabilità.

Nelle consultazioni di questi due anni è stato continuamente ribadito il desiderio che le nostre comunità assumano stabilmente uno stile sinodale. Questo esige che ci si interroghi su come favorire una vera corresponsabilità ecclesiale a partire dal riconoscimento della comune dignità battesimale.

In vista della continuazione del Cammino sinodale nella sua terza e quarta fase, si è reso necessario rinnovare gli Organismi sinodali diocesani, per il venir meno di alcune collaborazioni, per la necessità di dare una maggiore rappresentanza ad alcune zone della Diocesi e ad alcune associazioni laicali. A tal fine in data 4 gennaio 2024, con decreto vescovile, ho rinnovato i Referenti, la Segreteria e la Commissione Diocesana Sinodale.

Detta Commissione in questa fase svolge le funzioni del Consiglio Pastorale Diocesano essendo il Cammino sinodale il Progetto Pastorale Diocesano per gli anni pastorali 2023/2024 e 2024/2025.

Per questo invito tutti a leggere gli Orientamenti metodologici e le Linee guida della fase sapienziale reperibili anche sul web nel sito del Cammino sinodale della CEI.

La mia speranza è che il sincero desiderio di camminare insieme e di essere propositivi, che è emerso con chiarezza nei due primi anni di lavoro, possa continuare per il bene della nostra Chiesa, con una riflessione capace di assicurare i tempi e i modi più opportuni, di garantire attenzione e cura alle persone e al territorio e così aprirsi tutti ad una ripresa spirituale e pastorale più dinamica e più condivisa.

Chiedo a tutti di pregare affinché le occasioni di dialogo, di confronto e riflessione ci permettano di giungere a sintesi comuni illuminate dallo Spirito Santo.

Con affetto nel Signore, vi abbraccio e benedico.

 

Tempio Pausania, 6 gennaio 2024

Solennità dell’Epifania del Signore

 

+  Roberto Fornaciari

Vescovo

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