La Parrocchia di Cannigione ha Festeggiato i 50 Anni della Fondazione

29 Agosto 2020

Il 29 di agosto, festa del martirio di San Giovanni Battista, la comunità di Cannigione si è riunita per celebrare i cinquanta anni di fondazione della parrocchia. La celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo con a fianco il parroco don Romolo Fenu, ha posto il sigillo ad un percorso che ha visto tutte le componenti della comunità, impegnarsi per far festa, lodare il Signore per questi primi cinquanta anni di Grazia.

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La comunità ha vissuto una novena presieduta dai parroci che hanno guidato la parrocchia in questi anni, don Francesco Cossu primo parroco dal 1973 al 1977, don Gavino Denau parroco dal 1978 fino al 2013, p. Piero Pigozzi c.m. dal 2013 al 2017. Insieme a loro e con il vescovo si è ripercorso il cammino fatto, i progetti realizzati, le intuizioni dei primi anni e le aspirazioni per il futuro di questa piccola grande comunità. La parrocchia di San Giovanni Battista a Cannigione è una delle più piccole della diocesi contando una popolazione reale di circa 550 abitanti; in cinquanta anni, con tenacia e sacrifici, si è edificata una bellissima chiesa con campanile, la canonica, e un grande salone che proprio due anni fa è stato restaurato e trasformato in oratorio, dedicandolo a San Oscar Romero.

La parrocchia è sempre stata il centro della vita spirituale e sociale del piccolo borgo, luogo di incontro e dialogo tra famiglie, giovani, ragazzi e bambini. All’ombra del campanile si svolgono tutte le attività comunitarie dalle celebrazioni dei sacramenti, la Santa Messa e la catechesi.

Tutti i membri della parrocchia si impegnano quotidianamente per vivere e costruire giorno per giorno la comunità parrocchiale nella sua definizione più bella “famiglia di famiglie”. Alla conclusione della celebrazione del 29 si è svolta anche la consegna di una borsa di studio, offerta dall’Associazione Culturale San Giovanni Battista e dalla stessa parrocchia, per i bambini della scuola elementare, premiandoli per il loro impegno e coraggio di vivere l’apprendimento e la vita scolastica in questo periodo di pandemia.